L’Orsone (di Bastianich) che ti coccola

by staffettaincucina
Orsone

Prologo: quando il mondo non è piccolo, ma minuscolo!!!

Sera del 17 settembre, Manduria, Taranto Staffetta major (Tiziana) e consorte a cena fuori (cosa che capita una volta all’anno o poco più, e solo se quasi costretti con la forza) con amici.

Seduta tranquilla al suo tavolo, Tiziana scorge una figura in avvicinamento, attorniata da un bel gruppo di persone. Jeans, T-shirt verde pisello, e coppola in testa che cela in parte il viso. “Ma guarda come assomiglia a Joe Bastianich!” pensa Tiziana.

L’uomo misterioso, quindi, si siede proprio alle sue spalle, e comincia a parlare. Non vi possono essere dubbi: la cadenza di quella voce è così particolare che può essere solo Joe!

La serata procede e, in un modo o nell’altro, Tiziana fa gli auguri a Joe per il suo compleanno, e così iniziano a parlare (ma perché io non ci sono mai quando capitano ste cose!!!):

“Ah, Sig. Bastianich, desidero farle i complimenti per l’Orsone.”

“Grazie grazie. Ma come fa a conoscerlo?”

“Mia figlia è venuta a cena al suo ristorante qualche giorno fa”

“Ah, davvero?” risponde Joe un po’ dubbioso, probabilmente calcolando a mente i 1200 chilometri che separano Manduria da Cividale del Friuli.

“Sì sì, mi ha detto che ha mangiato davvero benissimo e che l’ha pure sentita suonare!”

Questa informazione ha fatto scattare una luce nei suoi occhi, dato che nessuno che non fosse presente al ristorante la sera del 12 settembre avrebbe potuto esserne a conoscenza!

“Ma cosa ci faceva sua figlia a Cividale?” chiede incuriosito Joe.

“In realtà noi abitiamo a Cividale!”

E a questo piccolo sketch sono seguiti almeno altri 5 minuti di babate tra mia madre e Joe su in che zona di Cividale abitiamo, cosa ci faceva a Manduria, dove mia madre aveva comprato il braccialetto che aveva al polso… E lei non si è fatta fare manco una foto! Ho una mamma che è un impiastro!!! Vabbè, vi metto la mia con Joe fatta in primavera!

Orsone
Io e Joe

Tutta sta pappardella per dire che il mitico Joe Bastianich, salito agli onori della cronaca in quanto giudice di MasterChef (prima USA e poi Italia), ha aperto in agosto il suo primo ristorante in Italia. La scelta non è caduta su qualche famosa e popolosa città, neanche su un luogo strategico al centro dell’Italia,
bensì su una piccola cittadina di undicimila abitanti, dispersa all’estremo confine nord-orientale, in prossimità della Slovenia: Cividale del Friuli.

Gli amanti del vino ne hanno senz’altro sentito parlare per via dei vini del Collio, tra i migliori bianchi che ci sono in Italia, oppure qualche appassionato d’arte la conosce per il suo Tempietto Longobardo e per il fatto che l’anno scorso è divenuta patrimonio dell’Unesco (qui trovate un nostro post con diverse foto della nostra bella cittadina). Per tutti gli altri: informazione non pervenuta!

Bene!
È proprio in questa cittadina che io abito, ed è proprio ai margini di questa cittadina, circondato dalle nostre splendide colline, che Bastianich ha aperto il suo nuovo ristorante vicino alla sua azienda vitivinicola.

L’Orsone – ristorante e B&B – ha un bellissimo spazio all’aperto, in cui prendere l’aperitivo d’estate, e all’interno è suddiviso in due zone: la taverna, in cui si possono effettuare pasti veloci tipicamente USA (hamburger e lobster roll), e il ristorante. L’ambiente è rilassante, il giusto connubio tra rustico e chic: la taverna con gli sgabelli, più casual, e la sala ristorante, spaziosa, con i tavoli alla giusta distanza, e una splendida vetrata dietro la quale si possono ammirare i cuochi all’opera.

Orsone
Da destra: Lidia Bastianich; Eduardo Vale Lobo,
Executive Chef; Kelly Jeun, Executive Sous Chef; Brooks Headly, Executive
Pastry Chef di Del Posto (uno dei locali a NY della famiglia Bastianich) che
quest’anno ha vinto il riconoscimento della James Beard Foundation come
“Outstanding Pastry Chef”; Andrea Sbrizzo, General Manager

Se volete sedervi per cena nella splendida cornice di questo ristorante, vi conviene organizzarvi per tempo e prenotare con almeno 1 settimana (se non 2) di anticipo; per un rapido pasto alla taverna non è necessario (e neanche possibile) prenotare, ma mettetevi l’animo in pace e calcolate almeno un’ora di attesa. E un paio di bicchieri di ottimo vino come aperitivo per ammazzare il tempo!

Orsone
La taverna

Ho avuto la fortuna di poter cenare al ristorante, e di avere una completa “esperienza Bastianich”, testando dall’antipasto al dolce (ma fuori menù, perchè volevamo essere liberi di scegliere le portate che più ci colpivano), e abbinando ad ogni piatto un vino differente. Quanto prima è d’obbligo fare anche un salto alla taverna!

 Orsone
Il ristorante

 

Qui di seguito vi riporto integralmente quanto scritto nella mia recensione dell’Orsone pubblicata sulla rivista online Honest Cooking.

 

APERITIVO

Due aperitivi offerti dalla casa:

Crema calda di pomodori con sandwich al formaggio. Dolce al punto giusto, perfettamente vellutata, e il contrasto con il sandwich croccante, sapido e grasso è perfetto.

Shottino (io lo chiamerei così) di bagnacauda fredda con verdurine dell’orto. Una piacevolissima sorpresa, per niente pesante come si potrebbe pensare al solo sentir nominare la bagnacauda.

Vino: ribolla gialla spumantizzata. Tra le migliori che ho assaggiato.

ANTIPASTO

Crudo di tonno con cottura tataki (appena accennata, sennò che crudo è), con soia e vinaigrette al wasabi. Buonissimo! Avrei mangiato anche solo quello a ripetizione tutta la sera. Equilibrato, delicato e allo stesso tempo con una forte personalità.

Vino: Vespa Bianco. Uvaggio costituito da uve 45% Chardonnay, 45% Sauvignon, e 10% Picolit. Ricordo ancora la puntata di MasterChef in cui la sfida era creare il piatto che perfettamente si abbinava a questo vino, e ho subito pensato ad un piatto di pesce con una forte personalità. Ecco, neanche a dirlo…

PRIMO

Ravioli cacio e pere, con salsa di cacio e pepe. Partiamo dal fatto che se c’è il formaggio sono felicissima, che la cacio e pepe è la mia preferita delle tre pastasciutte tipiche romane, e che le pere con il formaggio ci stanno da dio. Devo aggiungere altro oltre a dire che erano perfetti? A breve proverò a rifarli anche a casa, poi vi farò sapere.

Vino: Plus. Un Friulano al 100%, ma con la particolarità che il 10% dei grappoli viene sottoposto a un periodo di appassimento, che gli conferisce quella leggera nota dolce in più che perfettamente si sposa con i ravioli.

SECONDO

Maialino di Segovia con scalogno caramellato. Croccante all’esterno, e all’interno morbido e succoso. Lo scalogno caramellato era così buono che potevano servirlo anche come dessert!

Vino: Vespa Rosso. Uvaggio che coniuga l’intensità del merlot, il gusto fruttato del refosco e una punta d’acido tipica del cabernet. Si tratta di un vino strutturato ma morbido al palato, ideale per arrosti o piatti di maiale.

Filetto d’oca con fois gras e pomodorini confit. Buono, buonissimo, anche se a questo punto della cena ero così sazia che forse non sono riuscita ad apprezzarlo come meritava.

Vino: Aragone 2008. Un rosso corposo, risultato della combinazione di uve per il 40% Sangiovese, 25% Alicante, 25% Syrah, 10% Carignano. Strutturato e dall’intenso profumo di ciliegia, è perfetto con le carni al sangue.

INTERMEZZO

Sorbetto al cetriolo offerto dalla casa. Un perfetto sorbetto per risciacquare la bocca prima di arrivare al dolce. Sa di erbe, quasi di menta, ed è davvero rinfrescante.

DOLCI

Torta carotina con gelato al prezzemolo e carote glassate e Shortcake alle prugne con mandorle e sale.

Rispettivamente abbinati ad una grappa ai frutti esotici e ad una grappa alla prugna (non prodotti da Bastianich).

Piccola pasticceria (veramente ottima) per finire.

Tiriamo un po’ le somme.

Pietanze. Tutto veramente squisito. Dell’antipasto e del primo avrei fatto il bis e il tris; con tutta probabilità anche del secondo, se avessi avuto ancora spazio nello stomaco! I dolci davvero buonissimi, con una particolare e distintiva combinazione di dolce e salato, anche se (a mio modestissimo parere) manca loro qualcosa per imprimersi in maniera indelebile nella memoria. Un’unica sbavatura: la struttura del menù costringe a dei percorsi obbligati e limitanti, dato che è difficile scegliere un menù tutto-pesce o tutto-carne.

Vini. Uno più spettacolare dell’altro. Sono tutti dei grandi vini friulani (tranne l’Aragone che viene prodotto dall’azienda La Mozza in Toscana, sempre di Bastianich), a cui è stato infuso un tocco personale e particolare. Si distinguono.

Sala e accoglienza. Dieci pieno, e per questo l’ho voluto sottolineare già nel titolo. Dire che mi sono sentita coccolata è riduttivo. Personale di sala premurosissimo e sempre all’erta; un grazie particolare a Raffaele, che ci hai fatto trascorrere un’ottima serata. Ringrazio anche Laura Dotti, Hospitality Manager, che si è prodigata per mettere a proprio agio tutta la clientela, senza sapere che fossi una blogger e che avrei scritto questo articolo. Abbiamo inoltre avuto la fortuna di sentir suonare Joe e la sua band quella sera, e quindi mi ritengo più che soddisfatta!

Informazioni logistiche

L’Orsone si trova a Cividale del Friuli, frazione Gagliano, in via Darnazzacco 63.

A cena è aperto da martedì a sabato, la taverna dalle 17.00 alle 24.00, e il ristorante dalle 19.00 alle 22.30. Da mercoledì 25 settembre ha iniziato anche ad aprire a pranzo, dal mercoledì al sabato, dalle 12.00 alle 14.00, sia la taverna che il ristorante. Inoltre, stanno progettando (ma ancora non vi è una data ben definita) di aprire per il pranzo della domenica. Noi speriamo in un bel brunch!

Infine, per chi, oltre a voler degustare la bontà dei vini Bastianich e della cucina dell’Orsone, volesse immergersi nella rilassante atmosfera delle vigne del Collio friulano e magari fare una visita culturale della cittadina longobarda, l’Orsone ha a disposizione anche un piccolo B&B, con 5 camere doppie e una suite. Un’esperienza a 360 gradi insomma.

 Orsone
Il B&B
Alessia

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1 comment

edvige 27 Settembre 2013 - 22:14

Mi fa piacvere della serata goduriosa personalmente non mi piace il signor Bastianich come persona la trovo scostante e anche se forse non è così come sembra non invita alla conoscenza (certamente non io comune mortale). Non conosco la sua cucina quindi non posso dire nulla ma conosco bene quella della signora Lidia.
Il posto deve essere bello mi fa piacere che goda di una grande partecipazione clientelare perchè fa piacere sapere che ci sono persone, forse anche tante che possono spendere. Grazie di questo reportage e buona fine settimana. Manduria è molto carina. Ciaooo

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